Riteniamo che sia meglio non andare a votare o votare no per il referendum indetto dalle Regioni Veneto e Lombardia del prossimo 22 ottobre per le seguenti ragioni:
- Questo referendum è solo consultivo e non avrà nessun effetto reale sull'autonomia di queste regioni ed è quindi solo uno spreco di tempo e denaro pubblico.
- Potrebbe rappresentare solo il primo passo verso la dissoluzione dell'unità italiana perché come ha detto uno dei promotori "la brexit è cominciata così" volendo significare che anche per l'Italia potrebbe iniziare un processo separatista di una parte di territorio rispetto al resto della nazione.
- E' la negazione del principio di solidarietà nazionale, per cui le regioni ricche aiutano quelle meno dotate, facendo così trionfare l'egoismo localistico di chi prima si è arricchito alle spalle del meridione e ora vuole solo cambiare mangiatoia per continuare ad ingrassarsi.
- E' il miglior modo per sconfessare questo sistema oligarchico, visto che quasi tutti i partiti, compresi il sindaco di Milano del PD Sala, si sono detti favorevoli al SI.
- Infine l'Italia dovrebbe mantenere solo le attuali autonomie regionali come quella Siciliana, la quale è frutto di un articolato processo storico culturale che ha attraversato i secoli e non è certamente il frutto di uno strisciante sentimento anti italiano che permea i sostenitori di questo referendum sia a destra che a sinistra. Infatti i primi temono di lasciare ad un solo partito la palma della vittoria anche se in fondo in molti vorrebbero votare NO e forse lo faranno nel segreto dell'urna, i secondi per le stesse ragioni politiche ma con l'aggravante culturale dell'anti patriottismo esterofilo camuffato di anti nazionalismo o anti centralismo.
Meglio allora non andare a votare o votare No per dire si all'Italia una ed indivisibile.
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